lunedì 11 gennaio 2016

Recensione: Il giardino degli eterni dolce veleno di Lauren DeStefano

La mia prima recensione sarà dedicata a questo libro che trovo straordinariamente equilibrato.


Titolo: Il giardino degli eterni, Dolce veleno
Autrice: Lauren DeStefano
Titolo originale: Wither
Traduttrice: Chiara Baffa
Serie: The Chemical Garden #1
Editore: Newton Compton
Data uscita: 2011
Pagine: 320
Genere: Young adult, Distopico

Rhine ha sedici anni ed è bellissima. Ma è condannata a un destino terribile: morirà il giorno del suo ventesimo compleanno. E, come lei, tutti i ragazzi che vivono sulla Terra in un futuro non troppo lontano. Nel tentativo di trovare una cura per il cancro, infatti, un gruppo di scienziati ha finito per condannare la razza umana a una vita brevissima: vent’anni per le donne e venticinque per gli uomini. Anche l’avvenenza di Rhine rappresenta un pericolo: in questo mondo in decadenza, le ragazze più belle vengono rapite e date in spose ai Governatori, una casta di uomini ricchi e potenti.

Rinchiusa in una lussuosa dimora, Rhine passa i suoi giorni pensando a un modo per scappare e tornare alla libertà. Soprattutto da quando ha scoperto che la gabbia dorata in cui è prigioniera nasconde uno sconvolgente segreto: nei sotterranei vengono compiuti agghiaccianti esperimenti sugli esseri umani. Nel suo folle piano di fuga, sarà aiutata da un affascinante coetaneo incontrato durante la sua reclusione. Ma il tempo stringe e la libertà sembra sempre più lontana...



Recensione


Il mondo delineato in questo romanzo, si presenta diverso dal nostro, abitato quasi esclusivamente da bambini, ragazzi e giovani adulti. La vita per una generazione è stata modificata, resa quasi perfetta, se non per un piccolo particolare; allo scoccare dell'orologio biologico, venti anni per le donne e venticinque per gli uomini, il Virus, si porta via chiunque. Non esiste una cura, è l'etichetta di scadenza della vita.
Rhine, abita in questo mondo giovane, dove quei pochi anziani che restano, o si dedicano alla ricerca di una cura o semplicemente protestano contro la scienza. Lei è una piccola anomalia in questa realtà, con i suoi occhi eterocromatici, può diventare la perfetta cavia da laboratorio. Viene rapita e data in sposa a Linden, un ragazzo ricco e giovane, un Governatore. Potrebbe diventare una perfetta Cenerentola, accettare il matrimonio e arrendersi nella gabbia. La bilancia è li in equilibrio, illusione e realtà.
Rhine narra in prima persona, si perde spesso nei ricordi, iniziando così lentamente a delineare una strada nella ricerca della perfezione. Vive nella costante speranza di scappare, perché per quanto la gabbia sia dorata, lei sa di esserci rinchiusa. Condivide il suo rapimento, con due sorelle-spose, Jenna e Cecily.
<<La ragazza che ha provato a buttarsi dalla finestra, che fine ha fatto?>>, domando. Non oso chiedere notizie su quella che ha lanciato l'urlo poco fa, non voglio sapere. <<Si è data una calmata.>>
Sono due facce della medaglia, due puzzle apparentemente facili, ma che anche lei scoprirà essere di difficile comprensione. In questo matrimonio poligamo, ognuna è stata scelta per un ruolo e un fine.
Lei però, non desidera far nascere un bambino nel suo mondo ormai in decadenza. Fuggire non è solo un'alternativa, ma anche un bisogno per ritrovare il suo libero arbitrio. Prevale molto il romanticismo, che rende la storia molto poetica e affascinante.
Improvvisamente, le nuvole si sono fatte più vicine. ... Hanno visto come abbiamo annientato il nostro ambiente. Se anch'io potessi vedere come loro, mi metterei a svolazzare su questo continente superstite, ancora così pieno di colori e di vita e stagioni, cercando un modo per proteggerlo? O mi limiterei a ridere dell'inutilità di tutto questo e procederei oltre, seguendo la declinante linea dell'orizzonte?
Si domanda spesso, come era il mondo prima di lei, la sua gabbia le fornisce libri e materiale interessante. La nostra società, per quanto imperfetta, viene ricercata per il futuro. In tv trasmettono solo film dei giorni nostri, il libro quindi è pervaso da nostalgia per qualcosa che non si riesce più a ricreare.
L'orologio sul comodino segna le dieci meno dieci, ed è come se ci fosse lei a spingermi fuori dalla porta. Non dico addio, me ne vado e basta.
I seguiti in Italiano non sono stati tradotti, trovo sia un grande peccato, perché questo libro mi è riuscito a trascinare fino alla fine. È infatti, la terza volta che lo leggo, trovo sia stato tradotto così bene che riesce a imprigionare lo stile della scrittrice. Spero di pubblicare al più presto le recensioni dei seguiti, dopotutto Lauren DeStefano si è portata via un pezzetto del mio cuore.

Lucia
Voto 4,5/5

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