sabato 6 febbraio 2021

Recensione Darken the Stars di Amy A. Bartol

Buonasera, ho deciso di pubblicare una vecchia recensione perché ho riletto un po' di tempo fa questo libro e mi sono accorta che nel 2017 avevo preparato una recensione. Sicuramente ora la scriverei un po' diversamente, ma è pronta e tenerla come bozza non ha utilità. Continuo ad amare come allora questo libro e vi continuo a consigliare la lettura.


Titolo: Darken the Stars
Autrice: Amy A. Bartol
Serie: Kricket #3
Editore: 47North
Pubblicazione: 2015
Pagine: 302
Genere: Romantico, Fantasy

Kyon Ensin finally has what he’s always wanted: possession of Kricket Hollowell, the priestess who foresees the future. Together, their combined power will be unrivaled. Kricket, however, doesn’t crave the crown of Ethar—she has an unbreakable desire to live life on her own terms, a life that she desperately wants to share with her love, Trey Allairis.

As conspiracies rage in the war for Ethar, Kricket’s so-called allies want to use her as a spy. Even those held closest cannot be trusted—including Astrid, her sister, and Giffen, a member of a mysterious order with a hidden agenda. But Kricket’s resolve will not allow her to be used as anyone’s pawn, even as the Brotherhood sharpens its plans to cut out her heart.

As the destiny prophesied by her mother approaches, Kricket will backtrack through her fiery future to reshape it. For she knows one thing above all else: the only person she can truly count on is herself.

Recensione

"So you found her," he says by way of greeting to Kyon. "I found her. I lost her. I found her. I lost her." He gestures to me. "I found her." "If I'm lucky, he'll lose me again," I say absently. This elicits a delighted bark of laughter from the older gentleman. "I wouldn't call that luck."
La prima volta che avevo letto questo libro ero rimasta basita: se in principio parteggiavo per Trey, improvvisamente mi trovavo a biasimarlo e parteggiare per Kyon. La ragione per cui amo questo libro è molto semplice, il cattivo della storia improvvisamente diventa una persona in cui non è difficile immedesimarsi.

Nel primo libro avrei detto che Kyon era l'ultima persona di cui mi sarei potuta innamorare, nel secondo mentalmente fuggivo insieme a Kricket da lui e quando nel finale del secondo cade nelle sue mani... ero decisamente irritata. Senza considerare tutte le ragioni per cui lei era sconvolta, essere rapita dal futuro cognato per essere consegnata a Kyon, il cattivo, in cambio della sorella... non è stata una mossa intelligente per guadagnarsi la mia e sua simpatia. Aggiungiamo la scoperta che il padre è vivo e l'aveva abbandonata sulla Terra... capite che quel gruppetto non era molto amabile ai miei occhi (e lo resta tutt'ora per come si sono comportati).

Questo terzo libro quindi è uno sconvolgimento di tutte le certezze che avevo negli altri due. Kricket si ritrova nelle mani del nemico, contro la sua volontà e desiderosa di andarsene. Le è però stato affidato un compito: deve restare ma come infiltrata e passare informazioni a chi l'ha consegnata. Le ragioni per cui collabora sono molto semplici, nonostante non si ricordi nulla di sua sorella Astrid, è disposta a permettere a lei e al padre di rubarle quel trono che nelle visioni di sua madre toccava a lei. La sua lealtà è esemplare, probabilmente se mi trovavo nella sua situazione non sarei riuscita a portare avanti le cose come Kricket. Arrivata ad un certo punto non sarei stata capace di accettare quello che loro prevedono per lei e mi sarei ribellata. Invece Kricket resta fedele a quel ricordo sfocato di sua sorella, continua per tutta la trama a sacrificare i suoi diritti e sceglie di accettare di perdere tutto.

Questo porta Kricket a doversi aprire con Kyon e a venirne ricompensata. Quel ragazzo che l'ha inseguita dall'inizio non è più lo stesso, è stato capace di cambiare, di non vederla più come una bambola, ma inizia a considerarla una compagna di vita. Kyon in questo libro è stato anche essenziale per la stessa sopravvivenza di Kricket, senza di lui probabilmente dopo poche pagine sarebbe morta e questo bellissimo libro non esisterebbe. Ha molte più visioni del futuro e vede varie volte la propria morte e quella di Kyon. È da queste visioni che escono le sue emozioni, quello che lei non si permette di provare e che lentamente sta crescendo.

Non ho ben capito se alla fin fine lei si sia innamorata di Kyon, vorrei poter dire di sì, è un punto però molto indeciso che spero venga chiarito da un seguito decisamente necessario. In questo libro Kricket ha anche avuto la possibilità di conoscere finalmente le sue simili, le altre sacerdotesse, e quindi rendersi conto di quanto sono viziate. Soltanto una tra le sacerdotesse riesce a dimostrare che non sono solo un covo di vipere.

Il libro è scritto in modo piacevole, la trama come nei precedenti resta originale nella sua ambientazione in Ethar e ho apprezzato tantissimo il fatto che mi abbia fatto cambiare opinione su Kyon. È un libro che non penso riuscirò mai a stancarmi di leggere, mi ha trasmesso tante emozioni, ed anche in questa rilettura mi sono trovata a piangere e soffrire con lei. Per chi non ha ancora letto questa serie ve la consiglio, vale il tempo della sua lettura (aggiungerei anche rilettura). Non è scritta nell'inglese più semplice, lo ammetto, ma vale la pena tentare. Tra le difficoltà che si potrebbero trovare sulla strada sono i termini inventati... se ve li segnate però sicuramente non avrete poi così grossi problemi, quindi ripeto, mettetela in lista perché è da leggere.

Voto: 5/5

Lucia

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