giovedì 14 luglio 2016

Recensione Regina Rossa di Victoria Aveyard



Titolo: Regina Rossa
Autrice: Victoria Aveyard
Titolo originale: Red Queen
Traduttrice: Elisa Caligiana
Serie: Red Queen #1
Editore: Mondadori
Pubblicazione: 2015
Pagine: 432
Genere: Distopico, Romantico, Young Adult, Fantasy

Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità.
Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso...
Mare rappresenta un’eccezione destinata a mettere in discussione l’intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi.
Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l’altro e Mare contro il suo cuore.
Regina Rossa apre una nuova serie fantasy vivida e seducente dove la lealtà e il desiderio rischiano di esseri fatali e l’unica mossa certa è il tradimento.

Recensione


Secondo me questo libro aveva seriamente la possibilità di essere un capolavoro, purtroppo però resto dell’idea precedente in questa rilettura, che ci siano grandi lacune e delle cose insensate nella trama. Le prime pagine sono un buon inizio, si perde però presto il ritmo e tutto diventa un susseguirsi di eventi senza molto senso.

La protagonista di questo libro è la prima a soffrire di gravi lacune, mi è sembrata poco caratterizzata, non veniva spiegato: perché in tre pagine odiava Cal, poi lo amava e dopo lo riodiava nuovamente. Soffre spesso di sbalzi di questo tipo, bastava così poco per renderla realistica e naturale! La Aveyard però non ne è stata capace, ha cercato di creare un mix che non funziona e che lei stessa non riesce a gestire durante la stesura. Non ho nemmeno molto capito quest’idea che lei si è creata di queste due fazioni, i Rossi e gli Argentei, cosa non funziona?
L’idea che lei ha cercato di dare dei primi, non ho grandi conoscenze, ma si sa perfettamente che un popolo schiavizzato non verrà mai istruito. La conoscenza è potere, quindi come è possibile che in un regno dove i Rossi muoiono di fame, il Re investa sull’istruzione di questi poveri sciagurati? Spero di non essere l’unica ad averlo notato, insomma, è abbastanza chiaro che se offri a dei poveretti l’arma più potente: la conoscenza, questi ti voltano le spalle, perché l’istruzione deve servire a questo, liberarci dalle catene e permetterci di pensare. Non si capisce a che livelli arrivano, sicuramente lei non aveva in mente che gli insegnassero filosofia, ma lo stesso è un cane che si morde la coda da solo.

Non mi hanno convinto nemmeno i due principini, sono innaturali e è come se avessero in testa un bigliettino attaccato con scritto: “io sono gentile; io sono il poveretto”. Non va oltre, Cal resta quello gentile, perfetto e adorato dal padre fino all’ultimo, mentre Maven deve in un certo senso rispecchiare il suo rancore per la madre (per lui è invertito, il padre), per questo suo bisogno di essere sempre paragonata alla sorella perfetta a cui lei non riesce ad assomigliare abbastanza e passare per la poveretta di turno. E pensare che riesce addirittura a distruggere la vita di Gisa (la sorellina) e dopodiché rifugiarsi nel suo pianto interiore: a nessuno importa nulla di me. Mi sento quasi insensibile ad aver scritto queste ultime parole, questa però è stata la sensazione pressante che mi assaliva ogni volta, un rancore che distrugge chi ama.

Arriviamo ora agli ideali, vi ho già spiegato cosa non torna nella base di questo popolo, ma anche inserire l’idea che i Rossi combattano per la libertà è un’esagerazione. Capisco come ha cercato di spiegare questo loro bisogno di liberarsi, sfuggire alla leva militare obbligatoria e liberarsi dall’oppressione, ma ripeto: dovevi fargli fare la scuola? Lo so, è stato un modo per attirare l’attenzione delle ragazzine, dopotutto studiano e pensare che una ragazza si trovi in più difficoltà di loro è affascinante, ma hai creato basi che non reggono! Aggiungiamo il fatto che gli Argentei hanno la magia, hanno in mano il potere e guidano il regno, ed ecco i cattivi di turno. Per me, questo libro aveva idee fantastiche, una possibilità di essere un capolavoro, la Aveyard però nella fretta ha creato un minestrone dove non ha dosato bene nessun ingrediente. Chi ha deciso di tradurlo? E perché? Non so bene se dare una possibilità seria al secondo, vedrò come muovermi.

Voto: 2/5

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